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Nuova legge in Indonesia: pedofili castrati o giustiziati

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Una nuova legge è passata al parlamento indonesiano mercoledì scorso. I pedofili potranno essere castrati chimicamente o giustiziati.

Pedofili castrati o giustiziati

I recidivi e coloro che abusano di membri della famiglia rischiano dai 10 ai 20 anni di carcere. La corte però può anche ordinare che vengano castrati chimicamente e identificati con un microchip.

La pena di morte, invece, potrebbe essere richiesta per coloro che uccidono la propria vittima, che la lasciano con ferite fisiche o psicologiche permanenti o che le trasmettono malattie veneree.

Questa nuova legge è stata emanata in seguito allo stupro e all’uccisione di una ragazzina di 14 anni a Sumatra lo scorso maggio. Gli aguzzini sono stati 12 fra uomini e adolescenti.

Il corpo della giovane, nudo, martoriato e legato, è stato trovato tre giorni dopo la sua scomparsa in un bosco.

Dopo l’incidente sette adolescenti fra i 16 e i 17 anni sono stati arrestati per aver partecipato allo stupro.

L’Indonesia, purtroppo, è una delle mete preferite dai pedofili occidentali. Dal 2014 ad oggi si contano infatti più di 100 criminali sessuali in viaggio dalla sola Australia verso l’Indonesia.

L’australiano Robert Andrew Fiddes Ellis, che si trova in carcere in attesa di processo con l’accusa di avere abusato di 11 ragazzine dagli 8 ai 17 anni, nel caso venisse trovato colpevole non potrà essere punito con la nuova legge in quanto non retroattiva. La sua pena potrà invece essere quella di 16 anni di carcere.

L’Indonesia è la prima nazione del Sud Est Asiatico a implementare questa legge, ma non è il primo paese a farlo.

Prima dell’Indonesia, infatti, la castrazione chimica era già stata implementata da Russia, Polonia, Corea del Sud e alcuni stati degli Stati Uniti.

Dubbi sull’efficacia della legge

pedofili castrati

Non tutti però sono d’accordo con questa punizione. Alcuni attivisti dei diritti umani e alcuni dottori hanno messo in dubbia l’effettiva efficacia di questa legge. L’Associazione Indonesiana dei Medici ha dichiarato che la castrazione chimica non potrà prevenire lo stupro sui minori e ha vietato ai suoi membri di praticarla.

Il presidente dell’associazione, Daeng Muhammad Faquih, ha infatti dichiarato che numerosi studi hanno provato che la castrazione chimica non è un deterrente in quanto gli abusi sessuali non sono causati da impulsi ormonali, bensì da disturbi del comportamento.

Tuttavia, se una corte ordinasse a un medico di eseguire una castrazione chimica questi non potrebbe rifiutarsi di farlo.

Il direttore della Commissione Nazionale per la Protezione di Bambini, Arist Merdeka Sirait, ha dichiarato al giornale “The Australian”

Finalmente le vittime potranno vedere i loro aguzzini giustamente puniti e le future vittime sono finalmente protette.

 

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