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Svezia: medico droga, stupra e segrega donna

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Orrore in Svezia

Pochi giorni fa una donna si è recata alla polizia, in evidente stato di shock e con una storia poco convincente.

La donna, una trentenne svedese, aveva detto di stare bene ma i poliziotti hanno capito che qualcosa non andava e dopo varie domande finalmente ha raccontato la sua terribile storia.

Il bunker dell’orrore

La donna era stata visitata nel mese di settembre da un medico. Purtroppo per lei quel
dottore era un mostro. In una seconda occasione, infatti, l’uomo era tornato a visitarla nella sua casa di Stoccolma portandole delle fragole ricoperte di cioccolato. La donna accettò la gentilezza e ne assaggiò qualcuna non sapendo però quello che il medico aveva fatto:

nel cioccolato era presente un potente sonnifero, il Roipnol, conosciuto anche come “droga dello stupro”.

Una volta che il farmaco aveva svolto il suo effetto, il medico aveva violentato la povera donna e poi l’aveva trasportata nella sua auto vicino alla città di Kristianstad, nel sud della Svezia, a più di cinquecento chilometri di distanza da Stoccolma.

Una volta arrivati a destinazione il dottore aveva portato la donna in un bunker che aveva costruito lui stesso in cinque anni di lavoro.

Il bunker era un grande circa 60 metri quadrati e la donna vi è rimasta richiusa per sei giorni.

Dopo una settimana d’inferno, passata fra sevizie e stupri, la donna è stata liberata dal suo rapitore e aguzzino ed è stata portata ad una stazione di polizia

L’arresto

svezia medico stupraGiunta al comando di polizia la donna ha raccontato la sua storia e le ricerche sono scattate. Il medico è stato rintracciato e arrestato e dopo una perquisizione in casa sua è stato ispezionato anche il bunker.

Nella prigione, oltre a varie maschere in lattice usate per il rapimento, erano presenti una grande quantità di viveri, beni di prima necessità e farmaci, fra cui persino delle pillole anticoncezionali che la donna sarebbe stata costretta a prendere per evitare gravidanze indesiderate.

Questo farebbe pensare che il sadico dottore avrebbe avuto inizialmente l’intenzione di tenere la donna segregata per anni, come sua schiava come nei casi tristemente famosi di Natascha Kampush e Elisabeth Fritzl.

Forse però, dopo avere appreso dai telegiornali che la polizia stava cercando la donna si sarebbe spaventato e avrebbe deciso di liberare la sua vittima.

Il medico, un uomo di trentotto anni, avrebbe confessato il rapimento ma non lo stupro ed è stato arrestato, ma la sua identità, come anche quella della sua vittima, non è ancora stata resa nota.

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